GAGLIAUDO AULARI LA LEGGENDA DI UN UOMO
Gagliaudo Aulari, è un personaggio della tradizione popolare della città di Alessandria; secondo alcune storie narrate, è stato colui che salvò la città di Alessandria dall’assedio di Federico Barbarossa nel 1174, quindi disagiati dal lungo assedio, gli alessandrini, si sono ritrovati ad un bivio: o arrendersi o trovare un sistema per salvarsi.
Mentre il Consiglio degli Anziani del posto era riunito presso il castello di Rovereto, arrivò un personaggio in loro aiuto; si trattava per l’appunto di un tal Gagliaudo Aulari, un pastore e produttore di formaggi, il quale ebbe un’ottima idea per sbaragliare il nemico: cercò una vacca, la fece ingrassare ed una sera uscì tranquillamente dalle mura della città per portarla a pascolare.
LA LEGGENDA DI UN PASTORE
Gagliaudo Aulari, era un pastore, contadino e produttore di formaggi che viveva in un Borgo vicino ad Alessandria; egli possedeva una mucca che fino alla sconfitta dell’Imperatore Federico Barbarossa, era magra e denutrita; da quando la città era sotto assedio, non poteva più farla pascolare nella campagna ed il buon pastore, si straziava nel vederla in quello stato.
Gagliaudo, tutti i giorni, saliva sulle mura della città, dove guardava i cavalli dell’esercito dell’Imperatore che pascolavano liberamente; quindi davanti a sé, vedeva da un lato gli animali imperiali ben nutrititi e dall’altro lato la sua adorata mucca che moriva di fame, tra se, pensava ad una soluzione per risolvere questo problema.
Mentre il buon contadino cercava delle soluzioni per risolvere il suo problema, il Consiglio dei Sapienti della città, era riunito per cercare di risolvere il medesimo; l’obiettivo era cacciare il nemico dalla città.
Un giorno, al contadino balzò un’idea in testa, prese la mucca, andò nel luogo dove era riunito il Consiglio dei Sapienti, propose un trucco furbo ed intelligente per cercare di ingannare il nemico comune: dopo una lunga spiegazione ed una lunga discussione tra i Sapienti, si è giunti alla conclusione che si poteva tentare il tranello del pastore.
Allora Gagliaudo, si avvicinò ad una greppia, la riempì di grano e fece ingrassare la sua adorata mucca, trattenne 3 o 4 kg di frumento per la seconda parte della sua idea.
Donne e bambini, affamati, guardavano con cattiveria l’animale mentre si nutriva; poco dopo, scoppiò una rivolta e i soldati, a stento, riuscirono a quietare.
Una volta che la mucca fu sazia di cibo, il pastore la condusse fuori dalle mura di Alessandria, la spaventò con grido, l’animale scappò e Gagliaudo le corse dietro; ben presto entrambi finirono tra le spade dei soldati dell’Imperatore; ci fu un interrogatorio da parte del Barbarossa ai danni del povero Gagliaudo.
All’inizio l’Imperatore, non diede credito al racconto del contadino ma, dopo aver ucciso la sua amata mucca, si dovette ricredere; una volta che il sovrano si è convinto che la città avrebbe potuto sopravvivere alle sue manovre militari, decise di lasciare l’assedio di Alessandria.
CURIOSITÀ
La fiera dedicata a “Gagliaudo tra i mercanti”, prende il nome da Gagliaudo Aulari, grazie a questa leggenda, da qualche anno a questa parte, nel mese di ottobre, la città di Alessandria festeggia questa ricorrenza presentando ai turisti un mercato lungo le vie principali del centro della città, le bancarelle propongono un po’ tutto ciò che è possibile vendere dai panini, agli agnolotti piemontesi, ai vestiti; al sabato sera, ci sono anche i negozi aperti fino a tardi.
La figura del nostro contadino – pastore è passata alla storia della città. La sua famiglia, quella degli “AULARI”, pare fosse di origine nobile, sono ricordati come persone di elevato ingegno: gli alessandrini, a questo loro avo, gli sono riconoscenti, in sua memoria hanno dedicato un telamone posizionato nell’angolo della nostra Cattedrale in piazza Giovanni XXIII con via Parma, un’asse viario in centro città, da ultimo il monumento posto a fianco il Duomo, opera di Sandro Chia scoperto proprio il 3 maggio 2007