GELINDO IL PASTORE
Nel piccolo teatro dei Frati Francescani della città di Alessandria, nel periodo compreso tra Natale e l’Epifania, ci si ritrova per la visione dello spettacolo teatrale “Il Gelindo e la Divota Cumedia”; si tratta della narrazione della storia di un pastore che vive la straordinaria avventura con l’incontro del Messia, Maria e Giuseppe.
Gelindo e la “Divota Cumedia” o “Devota Commedia”, hanno una storia molto antica e indubbiamente è un fatto culturale di tutto rispetto in cui molte persone se ne sono sempre occupate; infatti, questa sacra rappresentazione, che racconta la Natività è stata accolta anche nei più remoti centri della Provincia.
Questo suggestivo spettacolo teatrale è andato in scena per la prima volta nel periodo di Natale del 1924 ed ancora oggi viene riproposto con una decina di repliche che si susseguono nello stesso periodo fino all’Epifania, anche periodo bellico, per la gioia sia dei grandi che dei piccoli.
Si può altresì dire che la “Divota Cumedia”, ha uno scopo: quello di far avvicinare il popolo alessandrino a partire da bambini, passando dai ragazzi giungendo infine agli adulti cercando di creare uno stimolo per aiutarsi a vicenda ed essere gli uni vicino agli altri.
La “Divota Cumedia”, si va a vederla spesso e volentieri per via della sua businà che viene rinnovata di anno in anno: ossia una satira costruita con la fantasia sui mali della città di Alessandria, dove ad essere presi di mira sono gli amministratori della città.
“Bona sira cari siuri” “Buona sera cari signori”, con questa famosa frase, Gelindo si presenta sul palcoscenico ed inizia la sua businà trattasi di una satira costruita con la fantasia sui mali della città di Alessandria, dove ad essere presi di mira sono gli amministratori e la classe politica.
Si tratta del racconto di un pastore che giunge dall’alessandrino in cammino per ottemperare al censimento più famoso della storia secondo l’editto dell’imperatore Ottaviano; il percorso del pastore, viene allietato dall’incontro con Maria e Giuseppe, che sono in cerca di un luogo per trascorrere la notte; la notte del Santo Natale.
Gelindo è presentato come una persona molto semplice, un po’ testone e, a volte, si dimostra anche molto astuto nel caso in cui bisogna evitare guai nei confronti dei potenti di turno; insomma si può dire che nelle sue vene scorre sangue “mandrogno”; si può intuire che Il Gelindo è un personaggio inventato per via di molte leggende di un popolo.
Il pastore si presenta con una barba fluente, eretto nella persona, con un bastone sopra al quale spesso appoggia il mento sotto le mani sovrapposte; è sempre seguito da un branco di pecore, da questa descrizione e da tutta la trama della “Divota Cumedia”, si può intuire che Gelindo è un bravo pastore, è un personaggio con parecchi amici con i quali condivide tantissime avventure; la più importante è quella descritta nello spettacolo “Gelindo e la Divota Cumedia.”
