ARGINE DEL BORMIDA
Alessandria, vanta uno degli argini stupendi dell’intera regione Piemonte: quello del fiume Bormida; peccato che ultimamente, non venga fatta la giusta manutenzione: sono diversi anni che non transito più su questo meraviglioso percorso, interamente su strada sterrata, che attraversa i campi e la campagna alessandrina.
Questo percorso, ho iniziato a passarci, nel 2012, quando ho ripreso ad andare in bicicletta per l’ennesima volta, in quanto è un percorso semplice, in pianura, privo di insidie e soprattutto senza traffico veicolare, a parte, qualche proprietario di due o tre baracche che hanno costruito nel corso degli anni.
In genere, questo percorso parte dal quartiere Europa e congiunge il cimitero della città: sempre partendo dal bar Koela, ci si dirige verso il torbido quartiere Pista, passando da Spalto Gamondio, si raggiunge via San Giovanni Bosco, si prosegue sempre dritto e finalmente si raggiunge il sentiero che conduce presso l’argine del fiume.
Raggiunto il sentiero, si hanno diverse possibilità per gestire la durata del giro, a parte la lunghezza del percorso, non c’è molto da spiegare, in quanto in tutte le direzioni è pianeggiante, si passa in mezzo ai campi e soprattutto non vi sono grossi dislivelli fino a metà percorso, dove si passa sotto al ponte che congiunge Alessandria con Spinetta Marengo.
Appena superate le arcate del ponte, vi è una pendenza dove si raggiunge il secondo tratto dell’argine, quindi si arriva a Lungo Argine Bormida; si prosegue sempre dritto arrivando presso il cimitero; qui vi è uno spiazzo dove è possibile rifocillarsi grazie ad un chiosco ed una fontanella.
Volendo proseguire per un ulteriore giro, si supera il cimitero e si prosegue in altre direzioni, oppure, si ritorna in centro città, passando da via Monteverde, spalto Marengo, facendo così ritorno presso il bar Koela.
Questo giro non è particolarmente lungo, infatti consiglio sempre di prolungare verso la cittadella o verso Valle San Bartolomeo e fare ritorno dalla zona Osterietta, quindi dal ponte Mayer: tuttavia, se si decide di rientrare subito in città, si può essere soddisfatti per aver ammirato, l’interno della campagna alessandrina senza aver lasciato il territorio comunale.